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Letame, l’oro nero del XXI secolo

Valorizzare il letame come risposta alla mancanza di sostanza organica nei terreni

Più del 25% dei terreni Europei è sotto la soglia di sostanza organica minima. Oggi più che mai stiamo vedendo che l’apporto di sostanza organica nei terreni è carente se non del tutto assente. La sostanza organica agisce in modo diretto per quanto riguarda l’apporto di nutrienti di matrice organica come l’azoto (N), il fosforo (P) ed il potassio (K), ed indiretta per migliorare la disponibilità dei nutrienti già presenti nel terreno, facendo in modo che questi micro nutrienti siano subito assimilabili dalla pianta e dalla coltura. L’importanza della sostanza organica è cruciale per garantire un equilibrio costante all’interno del terreno, migliorandone la struttura e mantenendo vivo lo scambio di sostanze nutritive che spesso vengono utilizzate dalla coltura. Questi aspetti spingeranno a valorizzare una matrice organica come il letame

L’idea principale sarà quella di lavorare in maniera più naturale possibile una materia prima  come il refluo zootecnico per eccellenza (letame). In questi anni si vedrà il ritorno ad un’agricoltura più vicina all’ambiente, che cercherà di risolvere il problema della mancanza di sostanza organica, utilizzando sinergicamente prodotti derivati da matrici organiche naturali, come il letame, l’ humus di lombrico, o vermicompost e l’ ammendante compostato misto agricolo. Tutti questi prodotti hanno in comune la matrice di partenza che è il letame agricolo; valorizzare questo prodotto agricolo vuole dire tornare all’agricoltura di una volta che “dava per avere” e che i concimi di sintesi, i pellettati o altri sistemi industriali hanno rovinato nel tempo, portando via man mano gran parte della sostanza organica presente nei campi distruggendo quella struttura chimico-fisica che il corso degli anni aveva creato

Per contrastare la perdita di fertilità e i fenomeni di desertificazione dei terreni è pertanto fondamentale preservare la sostanza organica già presente e mettere in atto tutte le tecniche agronomiche che ne aumentino la concentrazione. I prossimi cento anni vedranno come protagonista centrale il letame, o come piace chiamarlo a me, “l’oro nero del XXI secolo”

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